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For further information about your booking:
reservation@hortorestaurant.com

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An embracing fine dining cuisine driven by the philosophy of Ethical Time.
On the rooftop of @TheMedelan, via San Protaso n.5, 20121, Milano.

An embracing fine dining cuisine driven by the philosophy of Ethical Time. On the rooftop of @TheMedelan, via San Protaso n.5, 20121, Milano.

for general info: ciao@hortorestaurant.com
telephone: +39 02 36517496

What is Horto

A due passi dal cielo nasce Horto Restaurant,
in cima all’esclusivo The Medelan

A due passi dal cielo nasce Horto Restaurant, in cima all’esclusivo The Medelan

HORTO PHILOSOPHY

HORTO PHILOSOPHY

Fondato sulla Filosofia del Tempo Etico, Horto valorizza la dimensione locale attraverso la selezione di materie prime stagionali e il coinvolgimento degli ‘orti lombardi’: cascine, caseifici e agricoltori a non più di un’ora di distanza. Un invito a gustare una nuova esperienza gastronomica all’insegna dell’etica. Horto è un locus amoenus nel cuore pulsante di Milano, qui la natura e l’ingegno dell’uomo si fondono in un’unica opera mossa da criteri di armonia, dove godere di un prezioso momento di evasione in un microcosmo sensoriale (im)perfetto.

Garante del progetto, il cui obiettivo è creare un nuovo modello internazionale di rispettosa sinergia tra cucina e territorio, è lo chef altoatesino Norbert Niederkofler, alla direzione strategica ed operativa del ristorante con la holding Mo-Food.

AWAKENING

Il risveglio dei sensi, con il menù alla carta solo per il pranzo al Sole, nei tavoli del bistrot di Horto.

À la carte

SAVORING

La scoperta, con il menù degustazione serale da 6 portate del ristorante Horto.
155 euro

5 vini in abbinamento
65 euro

AWAKENING

Il risveglio dei sensi, con il menù alla carta solo per il pranzo al Sole, nei tavoli del bistrot di Horto.

À la carte

SAVORING

La scoperta, con il menù degustazione serale da 6 portate del ristorante Horto.
155 euro

5 vini in abbinamento
65 euro

BOOK NOW

Tutti gli elementi che compongono Horto, dalla cucina, agli interni, al paesaggio outdoor, seguono una direzione di sperimentazione e sostenibilità.

WHERE EXPERIENCE AND
INNOVATION INTERSECT

Tutti gli elementi che compongono Horto, dalla cucina, agli interni, al paesaggio outdoor, seguono una direzione di sperimentazione e sostenibilità.

Un’esperienza distensiva, piacevole e multisensoriale che aiuti a ritrovare l’armonia, fuori e dentro la metropoli urbana.

A new gastronomic experience

Un’esperienza distensiva, piacevole e multisensoriale che aiuti a ritrovare l’armonia, fuori e dentro la metropoli urbana.

A new gastronomic experience

A synergy between kitchen and territory, a relationship of knowledge, respect and ethics.

A synergy between kitchen and territory, a relationship of knowledge, respect and ethics.

– Horto Bistrot sarà aperto al pubblico ad autunno 2022 –

– Horto Bistrot sarà aperto dal 3 ottobre 2022 –

Dorati e brillanti come il sole, candidi e immacolati come la luna. Il dente di leone e il soffione sono i simboli
di un viaggio metamorfico fra il giorno e la notte, da Sole a Horto.

Sole, il bistrot di Horto, è in funzione durante le ore diurne con una proposta di menu à la carte, per godere delle meraviglie del giorno.

Dorati e brillanti come il sole, candidi e immacolati come la luna. Il dente di leone e il soffione sono i simboli
di un viaggio metamorfico fra il giorno e la notte, da Sole a Horto.

Sole, il bistrot di Horto, è in funzione durante le ore diurne con una proposta di menu à la carte, per godere delle meraviglie del giorno.

NORBERT
NIEDERKOFLER

NORBERT
NIEDERKOFLER

NORBERT NIEDERKOFLER

NORBERT NIEDERKOFLER

ALBERTO TOÈ

Head Chef e responsabile dello sviluppo del menù.

La cucina di casa ha un ruolo importante nel percorso di Toè. Un legame inconscio, quello con sapori e profumi dell’infanzia, che si tramuta in solida consapevolezza in età adolescenziale, quando preferisce l’istituto alberghiero a quello enologico. Già allora, infatti, Toè era profondamente attratto dal cibo, dalla possibilità di trasformarlo in arte e concetto.

Durante gli studi alberghieri frequenta le cucine di alcuni locali della zona; poi approda in stage al Ristorante di Igles Corelli, al Ristorante Malga Panna della famiglia Donei e, dopo il diploma, al Ristorante La Stüa de Michelin della famiglia Costa. Appena ventunenne raccoglie la prima sfida in solitaria assumendo le redini del “Med” Treviso. Prosegue la sua carriera attraverso esperienze con: Martin Berasategui, Andreas Caminada (un’esperienza che l’ha segnato molto, sul piano lavorativo e culturale), Nuno Mendes, Pietro Leeman, Norbert Niederkofler del St. Hubertus alla conquista delle tre stelle Michelin, e Le Cementine (all’interno di H-FARM, azienda di tecnologia, marketing e education, dove era chef e responsabile).

Determinante è poi l’esperienza in Uganda con la Fondazione “Insieme si può”. L’Africa lo segna profondamente, soprattutto sul tema dello spreco e del recupero alimentare.

ALBERTO TOÈ

Head Chef e responsabile dello sviluppo del menù.

La cucina di casa ha un ruolo importante nel percorso di Toè. Un legame inconscio, quello con sapori e profumi dell’infanzia, che si tramuta in solida consapevolezza in età adolescenziale, quando preferisce l’istituto alberghiero a quello enologico. Già allora, infatti, Toè era profondamente attratto dal cibo, dalla possibilità di trasformarlo in arte e concetto.

Durante gli studi alberghieri frequenta le cucine di alcuni locali della zona; poi approda in stage al Ristorante di Igles Corelli, al Ristorante Malga Panna della famiglia Donei e, dopo il diploma, al Ristorante La Stüa de Michelin della famiglia Costa. Appena ventunenne raccoglie la prima sfida in solitaria assumendo le redini del “Med” Treviso. Prosegue la sua carriera attraverso esperienze con: Martin Berasategui, Andreas Caminada (un’esperienza che l’ha segnato molto, sul piano lavorativo e culturale), Nuno Mendes, Pietro Leeman, Norbert Niederkofler del St. Hubertus alla conquista delle tre stelle Michelin, e Le Cementine (all’interno di H-FARM, azienda di tecnologia, marketing e education, dove era chef e responsabile).

Determinante è poi l’esperienza in Uganda con la Fondazione “Insieme si può”. L’Africa lo segna profondamente, soprattutto sul tema dello spreco e del recupero alimentare.

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